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Don Lorenzo Milani I CARE Mi interessa, mi prendo cura.

Il 30 novembre 2023 presso il Centro Parrocchiale San Sebastiano di Vigonza si è tenuta una serata per celebrare il centenario dalla nascita di Don Lorenzo Milani. L’iniziativa è stata promossa dal parroco don Alessandro Spezia in collaborazione con l’Università Aperta Vigontina e il sostegno della professoressa Livia Benedetti, responsabile scuola del FAI padovano, che ha insegnato nella scuola media sperimentale di Pontelongo ispirata all’insegnamento di Don Milani.

Negli anni sessanta gli allora amministratori locali hanno voluto titolare la nuova scuola media di Vigonza proprio a Don Lorenzo Milani, motivo in più ricordare il suo insegnamento.

La sapiente guida della regista Anna Maria Vezù ha dato avvio alla serata con un breve video sulla vita di Don Milani. E’ quindi iniziato il reading teatrale in cui gli attori Anna Rita Di Muro, Luca Piccolo e la stessa Anna Maria Vezù hanno letto i brani più significativi tratti da “Lettera a una Professoressa”. La musica di sottofondo e il gioco di luci hanno reso la lettura molto gradevole e di facile comprensione.

Hanno, poi,  preso la parola alcuni testimoni diretti a partire dal dr. Enrico Battisti ex alunno della scuola sperimentale di Pontelongo che ci ha parlato di come, già negli anni ottanta, la sua scuola anticipava nella pratica scolastica quotidiana ciò che a fatica si tenta di fare ora. Il Dirigente scolastico Alberto Danieli  ha dimostrato come don Milani, dal piccolissimo paese di Barbiana, dove i pochi abitanti erano tutti impegnati nella coltivazione della terra e nell’allevamento di pecore e capre e a scuola non ci andava proprio nessuno, sia riuscito a porre una pietra miliare per il rinnovamento della scuola e come la sua pastorale fosse così rivoluzionaria da essere messa all’indice. La Professoressa Anna Maria Zanetti ha portato i saluti della Dirigente Scolastica e  ha significativamente illustrato come l’insegnamento di don Milani sia ancora ispiratore dell’attività didattica dell’Istituto Comprensivo di Vigonza. Il corpo docente pone attenzione e riconosce il valore anche dei più svantaggiati e dei più fragili.

A conclusione il parroco, don Alessandro Spezia,  ha sottolineato la forza e l’umiltà di un prete che non ha fatto gesti eclatanti ma dalla sua piccola Barbiana ha saputo essere riferimento per l’insegnamento scolastico e la pastorale religiosa.

Un breve ritratto di questo Prete, del suo impegno sociale, religioso e politico.

Don Milani è stato un prete scomodo che stava male nei panni del borghese ricco e fortunato, come era di nascita, e che ha voluto mettersi nei panni dei più poveri non solo dal punto di vista economico ma soprattutto culturale. Un prete che si è schierato contro la leva obbligatoria tanto da entrare in contrasto con i cappellani militari e la politica. Accusato di apologia e incitamento alla diserzione e alla disobbedienza civile, viene prosciolto post mortem. Un prete disubbidiente che ritiene l’obbedienza non certo una virtù quando si tratta di obbedire a ordini che vanno contro il prossimo.

Un prete, mandato a Barbiana nel cuore del Mugello perché scomodo, ha saputo in questa piccola e isolata realtà, far decollare una delle più significative esperienze in campo educativo che hanno segnato e ci auguriamo segnino ancora l’ambiente scolastico. Don Milani accusava esplicitamente la scuola italiana di privilegiare i ricchi e i bravi a discapito dei più deboli che spesso venivano umiliati. Tra il 1954 e il 1967 Don Milani segue, guida, esorta, accompagna ragazzi e bambini. Li sprona a leggere i giornali quotidiani per farsi idee proprie. Sono quarantaquattro in tutto, i ragazzi e bambini strappati al lavoro minorile e all’ignoranza. Si faceva scuola sette giorni su sette, 8 ore al giorno ma nessuno si lamentava.

I ragazzi più grandi guidavano i più piccoli e si imparava insieme a leggere in modo critico i giornali, si imparava a costruire gli attrezzi utilizzati quotidianamente. Si imparava e essere cittadini consapevoli. Certo erano gli ultimi e se avevano qualche possibilità di andare nella scuola pubblica venivano sistematicamente “bocciati”. Ecco quindi il più famoso libro pubblicato dal prete di Barbiana “Lettera a una Professoressa”, scritto dai suoi ragazzi, proprio gli ultimi. Quelli che inspirano a Don Milani una delle sue affermazioni più famose: “non si possono far parti uguali tra diseguali”. La metodologia posta in essere da questo prete, attualmente avrebbe nomi inglesi che tradotti significano “apprendimento cooperativo, apprendimento tra pari, e imparare facendo.   Questa è l’eredità che Don Milani lascia alla scuola, ai docenti, alle famiglie. Il rispetto del diverso, la valorizzazione dei talenti individuali, la capacità di leggere la realtà in modo critico in particolare la realtà politica ed ecclesiastica. Quanto dobbiamo a questa persona che stava male nei panni di un borghese ricco e fortunato, a questa persona che ha voluto mettersi nei panni dei più poveri, non solo dal punto di vista economico ma soprattutto culturale per far crescere una comunità più accogliente.

GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa: Unità Pastorale di Vigonza, Università Aperta Vigontina, Caritas, istituzioni scolastiche e Amministrazione Comunale che ha dato patrocinato, e Lorenzo Cassandro ex alunno del Don Milani che ha presentato la serata.

a cura di Franca e Alberta

 

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