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VISITA ALLA FONDAZIONE CINI E LABIRINTO BORGES – 22 GIUGNO 2024

Nella ventilata mattina di sabato 22 giugno, sotto il cielo limpido di Venezia, abbiamo visitato la Fondazione CINI all’Isola di San Giorgio accompagnati dalla guida conoscitrice d’arte veneziana e dall’agronomo-paesaggista dr. Marco Tosato, nostro concittadino.

Entriamo in quello che fu un antico e potente monastero benedettino costruito dall’abate Giovanni Morosini a partire dal 982. Nel XV secolo il monastero prese la conformazione attuale per merito dell’architetto Buora e nel XVI secolo il Palladio ne rinnovò radicalmente la precedente chiesa gotica, costruì l’imponente refettorio che conserva una copia perfetta dell’Ultima Cena del Veronese. L’originale di quest’opera, trafugato da Napoleone, è conservato al Louvre di Parigi. Palladio realizzò il secondo grande chiostro che prende il suo nome. Nel 1797, con la caduta della Serenissima, il monastero divenne presidio militare fino al 1951 quando Vittorio Cini ne fece una fondazione in memoria del figlio Giorgio prematuramente deceduto a seguito di un incidente aereo.

Accompagnati dalla guida abbiamo avuto modo di conoscere la storia del bellissimo chiostro dei cipressi e quello palladiano, di salire la magnifica scalinata del Longhena che conduce alla meravigliosa biblioteca seicentesca che, nei bellissimi scaffali di legno di pero mirabilmente intarsiati contiene il fondo librario più consistente della Fondazione. Altra grande biblioteca chiamata “Manica Lunga” è stata ricavata dall’antico dormitorio benedettino e trasformato in un grande centro di fruizione libraria e documentale. La dotazione libraria delle biblioteche si aggira sui 300.000 volumi. Dopo aver ammirato la magnificenza delle biblioteche siamo entrati in terrazzo da cui si può ammirare il Labirinto e intravvedere nella composizione delle piante di bosso messe a dimora, il nome ‘Borges’, la iniziali della moglie Maria Kodama, i simboli del libro aperto, la clessidra, il bastone, il punto di domanda.

Il Labirinto, realizzato dal dr. Marco Tosato con una tecnica sofisticata e innovativa in grado di salvaguardare il benessere delle 3.250 piante di bosso nel precario ambiente idrogeologico veneziano, è il frutto del disegno dell’ecclettico diplomatico inglese Randoll Coate, autore di progetti di labirinti in tutto il mondo, che si è ispirato alle indicazioni lasciate da Jorge Luis Borges nel suo libro “Il giardino dei sentieri che si biforcano”. Borges non voleva un labirinto in cui perdersi ma un luogo di meditazione e di intimo raccoglimento per ritrovare sé stessi nella bellezza della natura.

Il percorso è proseguito lungo il viale dei platani per raggiungere il Bosco, affacciato alla laguna, che contiene alberi secolari e che ospita le 10 Vatican Chapels installate in occasione della Biennale d’Arte del 2018. Come ultima tappa ci siamo soffermati ad ammirare il Teatro Verde, capace di ospitare 1.500 persone, inaugurato nel 2022. Il grande viale di lecci ha condotto al punto da cui eravamo partiti per questa indimenticabile avventura.

Il gruppo composto da 25 visitatori ha espresso entusiasmo e gratitudine per l’opportunità offerta loro da Università Aperta Vigontina e per le preziose informazioni fornite dal dr. Tosato sulla complessa realizzazione e gestione del Labirinto.

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